STAMINALI: CURA ITALIANA, CUORE INFARTUATO SI AUTORIPARA

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Il cuore colpito da infarto si può riparare da solo. E’ la via italiana di una nuova terapia che ha scoperto come rieducare le cellule staminali cardiache a riparare il cuore danneggiato. Infatti, le cellule staminali svolgono il delicato compito di aggiustare il muscolo cardiaco ma dopo un infarto le cellule non riescono più ad assicurare questa preziosa auto-riparazione. Studiosi italiani, dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma e del Laboratorio di Biologia Molecolare Europeo (EMBL) di Monterotondo, hanno scoperto perché le cellule smettono di funzionare correttamente ma anche hanno capito come metterle nelle condizioni di riparare il danno. Il clamoroso annuncio è stato dato durante i lavori del Congresso della Società Italiana di Cardiologia in corso a Roma, da uno degli studiosi, il professore Antonio Musarò dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma. “Con i nostri studi condotti insieme alla dottoressa Nadia Rosenthal dell’EMBL – dice Musarò, Professore associato di Medicina e Biotecnologie alla Sapienza – abbiamo capito perché le cellule staminali presenti nel cuore dopo un danno, come un infarto o un trauma, non svolgono più correttamente il loro compito. Infatti, invece di produrre tessuto funzionale contrattile che permette di ‘riparare’ il danno, smettono di funzionare o addirittura producono tessuto fibrotico non funzionale. Questo succede perché l’infarto – o il danno – provoca un ambiente ostile all’attività normale delle cellule staminali. Quindi, abbiamo compreso che modificando l’ambiente subito dopo l’evento che ha provocato il danno, le cellule staminali possono riprendere la loro corretta funzione. Questo spiega anche perché molto spesso il semplice trapianto di cellule staminali non dà i risultati sperati. Il fallimento potrebbe essere dovuto proprio all’ambiente non idoneo”. Una volta scoperto che è l’ambiente a rendere le staminali residenti incapaci di funzionare correttamente si è reso necessario trovare il sistema per ripristinare un ambiente ideale. A questo punto si è ricorsi a fattori di crescita da introdurre nel muscolo cardiaco danneggiato. Si tratta del mIGF-1, che si è rivelato adatto a modificare l’ambiente, attivare le cellule staminali e recuperare efficientemente il danno. L’mIGF-1 è un fattore normalmente presente nei diversi tessuti dell’organismo ma in diverse condizioni patologiche la sua funzione viene a mancare. Sono incoraggianti i test sui modelli animali”. “E’ una scoperta veramente molto importante – dice Francesco Fedele, Direttore del Dipartimento di Cardiologia dell’Università La Sapienza di Roma e presidente della Società Italiana di Cardiologia – perché apre una via nuova e fortemente innovativa soprattutto per un utilizzo ‘intelligente’ delle cellule staminali”. 

(ansa.it)

APPROFONDIMENTI:

  • Le cellule staminali sono cellule primitive non specializzate dotate della singolare capacità di trasformarsi in qualunque altro tipo di cellula del corpo. Molti ricercatori sostengono che le cellule staminali potranno potenzialmente rivoluzionare la medicina, permettendo ai medici di riparare specifici tessuti o di riprodurre orgai.

  • Esistono quattro tipi differenti di cellule staminali: a) totipotenti, che possono diventare qualunque cellula dell’organismo (muscolare, nervosa, ecc.); b) pluripotenti: si possono evolvere in molti tipi di cellule, ma non in tutte; c) multipotenti: si specializzano solo in certi tipi di cellule; d) unipotenti: generano solo un certo tipo di cellula (ad esempio della cornea, del fegato, ecc.).
    Le staminali sono poi dette somatiche (impropriamente “adulte”: non sono ancora specializzate – sono multipotenti – e si trovano, in genere, tra le cellule specializzate di un tessuto specifico) e quelle embrionali (primi stadi dello sviluppo dopo la fecondazione).

  • Consideriamo le cellule staminali embrionali, che sono ottenute da un embrione fecondato. Le cellule si possono dividere e fare delle copie di se stesse per lungo tempo, ma senza differenziarsi. Quindi le staminali possono generare gli strati embrionali, persino dopo essere state messe in coltura per un periodo di tempo indefinito. I tre tipi di strati embrionali originati dalle staminali sono: l’ectoderma, il mesoderma e l’endoderma. L’ectoderma dà origine al cervello, ai nervi della spina dorsale, alle cellule nervose, ma anche a capelli, pelle, denti nonché le cellule sensoriali dell’occhio, dell’orecchio e del naso, della bocca, ecc. Il mesoderma dà origine a muscoli, sangue, vasi sanguigni e tessuti connettivi, ma anche al cuore. Infine l’endoderma dà origine al pancreas, allo stomaco, al fegato, ma anche ai polmoni e alle cellule germinali (ovuli e spermatozoi).

  • Da un lato si possono produrre cellule e tessuti da impiantare. Dall’altro lo studio delle staminali permette di comprendere meglio la prevenzione e il trattamento dei difetti genetici. Infine si possono effettuare più facilmente persino i test sulla tossicità dei farmaci. Sono molte le malattie che le staminali promettono di curare, almeno in futuro: dal morbo di Parkinson all’Alzheimer, dall’infarto ai danni alla retina.

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STAMINALI: CURA ITALIANA, CUORE INFARTUATO SI AUTORIPARAultima modifica: 2009-02-13T01:45:00+01:00da worldeditor
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