CASSAZIONE: IN MALATTIA, MA A SPASSO IN MOTO? VA LICENZIATO

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Uscire in moto, per andare al mare a fare il bagno e raggiungere un secondo posto di lavoro, è un comportamento che porta il dipendente a perdere il posto. Lo sottolinea la Cassazione dando ragione al ricorso di una clinica napoletana contro un dottore che, durante la convalescenza per artrosi all’anca, era stato sorpreso scorazzare sulla sua moto di grossa cilindrata mentre andava al mare a fare dei bagni ‘terapeutici’ e a raggiungere un’altra clinica per la quale lavorava. In appello i giudici stabilirono che i comportamenti del dottore in questione “non erano in contrasto coi doveri del dipendente durante il periodo di malattia”, anche perché il suo secondo lavoro occupava poco tempo e l’altra clinica (quella che gli ha irrogato il licenziamento) ne era al corrente. In Cassazione, però, questo punto di vista non è stato condiviso. I supremi giudici – con la sentenza 9474 – hanno osservato che “l’espletamento di altra attività lavorativa ed extralavorativa da parte del lavoratore durante la malattia è idonea a violare i doveri di correttezza e buonafede, dato che il fatto di guidare una moto di grossa cilindrata, di recarsi in spiaggia e di prestare una seconda attività lavorativa sono di per sé indici di una scarsa attenzione del lavoratore alla propria salute ed ai relativi doveri di cura e di non ritardata guarigione, oltre che dimostrativi del fatto che lo stato di malattia non è assoluto e non impedisce comunque l’espletamento di una attività ludica o lavorativa”. Ora la Corte d’appello di Napoli dovrà rivedere il ‘no’ al licenziamento del dottore.  (ansa)

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CASSAZIONE: IN MALATTIA, MA A SPASSO IN MOTO? VA LICENZIATOultima modifica: 2009-05-28T05:54:00+02:00da worldeditor
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