CRISI FINANZIARIA: ANCHE IL TURISMO E’ IN DIFFICOLTA’

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L’aumento del prezzo del petrolio e il deterioramento della situazione economica hanno avuto riflessi pesanti anche sul turismo a livello internazionale: l’ultima edizione del ‘Barometro del Turismo’, appena pubblicata dall’Unwto, l’Organizzazione mondiale del turismo, registra un rapido rallentamento dell’andamento del settore, fin dalla metà del 2008. Tuttavia, anche nell’anno in corso dovrebbe registrarsi una piccola crescita del turismo, pari al 2%, grazie ai buoni risultati conseguiti nei primi 5 mesi dell’anno. Infatti, dopo una ottima partenza tra gennaio e aprile che ha visto un incremento degli arrivi internazionali del 5.7%, la crescita è scesa al 2% in giugno, luglio e agosto. L’Asia e il Pacifico sono le aree nelle quali la crescita si è deteriorata più rapidamente, dopo 18 mesi di aumento continuo. Anche in Europa si è avuta una stagnazione, più accentuata a partire dall’estate. Nel Vecchio Continente, in particolare, la crescita nei primi 8 mesi del 2008 si è attesta al 2%, contro il 5% dei due anni precedenti. Meno colpite l’America e l’Africa, per le quali, sul fronte del turismo, la debacle è stata dunque meno pronunciata. Anche se la crisi economica potrebbe avere effetti, sul turismo, simili a quelli che si sono registrati dopo l’11 settembre e dopo la Sars, questa volta nella gente, secondo l’Organizzazione mondiale del turismo, non è certamente diminuito il desiderio di viaggiare. Il problema è se le persone possono permetterselo, insomma se possono spendere in una situazione economica caratterizzata dall’incertezza. In ogni caso il turismo internazionale finora ha resistito alla crisi meglio di altri settori. Tra il 2004 e il 2007 gli arrivi internazionali sono cresciuti ad un ritmo straordinario, pari al 7% l’anno, ma l’Unwto non esita ad avvertire che se lo scenario economico dovesse essere per il 2009 ancora quello attuale, le previsioni che erano state fatte dovrebbero essere riviste al ribasso. A subire i maggiori contraccolpi dovrebbe essere il turismo business, proprio per le difficoltà in cui versano nel mondo tante società ed imprese; meno difficoltà incontrerà il turismo leisure. Ad essere favoriti saranno inoltre i viaggi in regioni e Paesi vicini, da effettuare con voli nazionali, rispetto alle destinazioni lungo-raggio. Così come le destinazioni con un cambio favorevole avranno ancora più di prima un vantaggio competitivo. Nei primi 8 mesi del 2008 gli arrivi internazionali di turisti nel mondo sono stati 642 milioni. Secondo alcune previsioni effettuate tempo fa dall’Unwto, gli arrivi internazionali nel mondo dovrebbero raggiungere la cifra di quasi 1,6 miliardi di euro entro il 2020. Di questi, 1.2 miliardi dovrebbero essere intraregionali, il restante a lungo raggio. Ora però bisognerà vedere se la crisi finanziaria non dovrà portare a rivedere al ribasso queste stime. 

(ansa.it)

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CRISI FINANZIARIA: ANCHE IL TURISMO E’ IN DIFFICOLTA’ultima modifica: 2009-02-18T03:55:49+01:00da worldeditor
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