Un rapporto diffuso negli Stati Uniti ha concluso che la sindrome della Guerra del Golfo è una reale malattia che ha colpito oltre 175 mila reduci esposti a tossine chimiche durante il conflitto del 1991. Il rapporto del ‘Research Advisory Committee on Gulf War Veterans’, commissionato dal Congresso e al lavoro dal 2002, ha concluso che la sindrome è una condizione fisica “reale” e distinta dallo “shock da esplosione” di cui soffrono ex combattenti in altre guerre. I risultati potrebbero aiutare i reduci che da anni cercano di ottenere assistenza dal governo federale per curare una vasta gamma di inspiegabili sindromi neurologiche. Secondo il rapporto sono due le possibili cause della sindrome: un farmaco dato ai militari per proteggerli dal gas nervino, o l’esposizione a pesticidi usati abbondantemente durante la guerra. Altra possibile causa presa in considerazione e non escluse è l’esposizione ai fumi dei pozzi petroliferi in fiamme. I sintomi della sindrome variano dal mal di testa persistente, dolore cronico, difficoltà cognitive, fatica cronica, eruzioni cutanee, diarrea e problemi al sistema digestivo e respiratorio. Secondo il rapporto ben pochi dei militari colpiti hanno avuto miglioramenti nei 17 anni trascorsi dalla guerra.
Mio Commento: Sotto quelle pressioni mentali e fisiche, è normale che attualmente i soldati, impegnati in quella cruenta guerra abbiano dei dispurbi fisici e psicologici. Non dobbiamo dimenticare che sono state usate anche armi chimiche-biologiche, come l’uranio impoverito. Detto ciò, è stato detto tutto per quanto riguarda le cause, quando si sviluppa una guerra di tale grandezza e si usano tali armi le conseguenze future saranno sempre gravi. – Un saluto a i lettori Worldeditor –
