ARMA ‘RESISTENTE’ CONTRO L’EPATITE B CRONICA

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Nuove possibilità di cura per le persone ammalate di epatite di tipo B cronica. Ne hanno parlato gli epatologi riuniti al congresso internazione di Boston. Un medicinale a base di entecavir ha dimostrato in uno studio presentato al convegno di abbassare la quantità di virus presente nel sangue, senza provocare resistenze e ritardare così l’evoluzione della malattia. I dati a 4 anni di trattamento presentati a Boston indicano che il 99% dei pazienti che hanno usato il medicinale non hanno sviluppato resistenze e addirittura nel 91% il virus non è rilevabile.

Risultati davvero importanti” ha commentato Giovanni Raimondo, direttore dell’Unità operativa epatologia e biomolecolare dell’Università di Messina. Il farmaco ha dimostrato di bloccare la replicazione virale e superare il problema della resistenza segnando un importante passo avanti nel trattamento dell’epatite B cronica. L’epatite B cronica è una malattia grave che rappresenta la prima causa di insorgenza del tumore del fegato. In Italia, la malattia epatica da virus B rimane un rilevante problema di salute pubblica, nonostante la disponibilità di un vaccino efficiente ed il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie abbiano prodotto una riduzione dell’incidenza di infezione da tale virus negli ultimi anni. Il virus dell’epatite B, una volta penetrato nell organismo si localizza nelle cellule del fegato dove è in grado di riprodursi in grande quantità sfruttando mutazioni genetiche che aggirano l effetto terapeutico dei farmaci antivirali. Nel nostro Paese si stimano 20 mila persone in terapia, ma molte di più potrebbero trarre beneficio da un trattamento efficace per arrestare l’evoluzione di questa malattia. 

QUI IN GENERALE LA SPIEGAZIONE DELL’EPATITE B CRONICA:

L’epatite B è una malattia infettiva che colpisce il fegato (è una forma grave di epatite), causata da un virus denominato virus dell’epatite B (HBV). A seguito dell’infezione alcuni individui diventano portatori cronici del virus. Questi portatori cronici sono più a rischio di sviluppare malattie quali la cirrosi epatica e il cancro del fegato. I portatori cronici spesso sono anche asintomatici, e, per questo motivo, sono una fonte di infezione per gli altri.

Ci sono 2 stadi della malattia:

Epatite acuta:
Quando il paziente contrae l’infezione e sviluppa i primi sintomi della malattia.

Epatite cronica:
Il passaggio dallo stadio acuto allo stadio cronico avviene quando l’organismo non è in grado di eliminare il virus entro 6 mesi. Chiunque risulti positivo per l’epatite B dopo sei mesi diventa portatore cronico.
Si calcola che il 5% della popolazione mondiale, circa 350 milioni, siano portatori cronici del virus dell’epatite B e il virus è responsabile di 1 milione di decessi all’anno. Per questo motivo, questa malattia costituisce un grosso problema di salute pubblica a livello mondiale.

In Europa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) calcola che ci sono circa 1 milione di casi di epatite B. Si calcola che 20.000 individui muoiono ogni anno a causa di cirrosi o cancro del fegato causato dall’HBV.

L’epatite B (HBV) è altamente infettante (si stima che sia 100 volte più infettante del virus HIV) e viene trasmessa quando i fluidi corporei (sangue, sperma, saliva, secrezioni vaginali, urina, latte materno, lacrime) di una persona malata o di un cosiddetto “portatore cronico”, entrano in contatto con il sangue di un soggetto sano.

Piccole quantità di liquidi biologici sono sufficienti per trasmettere il virus, così come bastano piccole lesioni, anche non visibili ad occhio nudo, di cute o mucose per consentire al virus di entrare nell’organismo di una persona sana. Nel 30-40% dei casi il metodo di trasmissione rimane sconosciuto.

Ma le principali vie di trasmissione del virus sono:

Via Sessuale;
Uomini e donne eterosessuali o omosessuali con partner multipli sono ad alto rischio per l’epatite B a causa della loro continua esposizione a secrezioni fisiologiche potenzialmente infette quali sangue, sperma e secrezioni vaginali (dalle lesioni mucose genitali o dalle lesioni mucosa orale);
via Parenterale (percutanea);
La penetrazione cutanea da parte di un oggetto contaminato con il HBV. La fonte di infezione più comune è sangue infetto con HBV trasmesso attraverso via endovenosa, ad es. tossicodipendenza, tatuaggi, buchi alle orecchie, punture accidentali con siringhe, tagli, trasfusioni, emoderivati etc.;
via Verticale (perinatale);
Quando una madre infetta trasmette il virus al figlio durante il parto;
via Conviventi;
La trasmissione del virus da un individuo all’altro all’interno dello stesso nucleo domestico. Generalmente è trasmesso attraverso saliva infetta, sangue o altre secrezioni fisiologiche attraverso graffi o lesioni;

Le persone più esposte al rischio di contrarre l’HBV sono:


Quelle che usano in comune i materiali che possano causare piccole ferite: aghi, spazzolini da denti, lamette, forbicine, ecc.;
i partner e i conviventi dei portatori cronici, poiché il virus può penetrare attraverso delle lesioni impercettibili;
i neonati quando vengono in contatto con il sangue della madre portatrice del virus (per questo motivo in tutte le donne gravide si ricerca la presenza del virus nel sangue);
il personale sanitario (in ambiente sanitario la trasmissione dell’HBV può avvenire mediante puntura percutanea accidentale con ago o strumento tagliente contaminato, per contatto con sangue infetto attraverso soluzioni di continuità della cute, attraverso la contaminazione di membrane mucose);

Commento: Ottima scoperta, speriamo sia un qualcosa di definitivo anche per attenuare una brutta patologia e malattia che colpisce molte persone.. E’ già un passo avanti..

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ARMA ‘RESISTENTE’ CONTRO L’EPATITE B CRONICAultima modifica: 2008-03-09T05:50:00+01:00da worldeditor
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